Benvenuti viaggiatori
Miei cari commensali,
Questo banchetto di parole e ricette è per voi.
Roccambolesco amore è una dimensione di pura libertà espressiva.
Fate ciò che volvete, ma non offendete nessuno ne lasciate ricordi negativi in questa casa
Questo banchetto di parole e ricette è per voi.
Roccambolesco amore è una dimensione di pura libertà espressiva.
Fate ciò che volvete, ma non offendete nessuno ne lasciate ricordi negativi in questa casa
lunedì 29 dicembre 2008
Bagna cauda alla morfeus
Ingredienti:
- aglio ( una testa ogni due persone)
- acciughe sotto'olio (1 etto per persona)
- latte qb per far cuocere l'aglio
- panna (200 gr per persona)
preparazione:
Sbucciare le teste d'aglio e togliergli l'anima ( con precauzione che potrebbero soffrire)
Mettere l'aglio a bagno nel latte e lasciarvelo per tutta la notte (un po' come poppea).
Il giorno successivo buttare il latte della notte e mettere l'aglio in altro latte per la cottura.
Lasciate cuocere l'aglio nel latte fino a che non si disfa completamente.
Nel frattempo fate cuocere le acciughe a fuoco lento nell'olio fino al loro completo sciogliemento.
Mescolare i due composti (mefistofelici) , aglio e acciughe ... amalgamare e miscelare bene(vedrete fuoco e sentirete odore di zolfo quando il composto sarà mischiato bene).
Abbiamo così la vecchia e povera ricetta, tipica della bagna cauda.
Noi però, che siamo ricchi e consumisti (e anche contrari al suicidio) aggiungiamo anche la panna, giusto per smorzare un po' gli animi ( e gli aliti) mettendo aglio, acciughe e panna insieme e cuocendo a fuoco lento fino ad ottenere una crema densa e omogenea e anche meno mortale.
Servire nel classico fujot piemontese (si sente che sono di torino , ne'?) insieme a qualsiasi verdura sia cotta che cruda: peperoni, sedano cipolle cavolfiori patate ecc.... ottimo anche per accompagnare bolliti e testina.
Servire con vino rosso e corposo: barbera o simili e con abbondanti gomme americane ( o cicles, per rimanere in tema)
BUON APPETITO DA
ayse e morfeus
giovedì 25 dicembre 2008
Sapienza amara.
Non sono umano.
Non sono celestiale.
Non sono infernale.
Sono vicino agli dei, con l'orribile consapevolezza di essere solo me stesso.
Diverso non peggiore o migliore di altri, diverso.
Dal cuore forte straziato da lamiere di bronzo del tempo tiranno.
Mille specchi davnti ai miei occhi per vedere alle mie spalle ciò che lascio, camminando rigido su di un pavimento di fine ghiaccio.
Un passo alla volta, spesso rischiando nel continuare i miei intenti.
Sapendo che un giorno spezzerò la lastra, colando a picco come un fiero relitto, portando con me i segreti nel fondale oscuro.
FOBOS
linfa di vita
Questa è una dedica che mio padre ha scritto sul libro regalatomi.
"Anche se la vita
vorrà a volte distriggerti
non arrenderti e combatti.
Anche se tutto il mondo
sarà contro di te
non arrenderti e combatti.
Anche quando non sarò
d'accordo con te
sappi che io sarò sempre
al tuo fianco per
combattere con te.
Con tanto amore Papy "
FOBOS
"Anche se la vita
vorrà a volte distriggerti
non arrenderti e combatti.
Anche se tutto il mondo
sarà contro di te
non arrenderti e combatti.
Anche quando non sarò
d'accordo con te
sappi che io sarò sempre
al tuo fianco per
combattere con te.
Con tanto amore Papy "
FOBOS
mercoledì 24 dicembre 2008
Abbraccio infernale
Disteso sul traghetto di Caronte, viaggio consapevole verso il mio inferno privato.
Sulla riva i fantasmi del passato, mi chiamano invitandomi in un dolce oblio.
La discesa nell'antro è lenta e tortuosa, le passioni m'invogliano all'abbandono dei sensi, all'indugiare dei vizi.
Il trono del nero signore è vicino, di fronte a me, adorno di oro e sangue infame.
Così attraente, dalla voce amaramente dolce mi seduce verso le sue gambe.
La mano artigliata mi incita, le unghie lascive scostano il velo oscuro che lo coprono.
Stavvi fiero e nudo, dal sesso eretto, mostra il suo volto che, di quel demonio, scopro identico al mio.
Noi siamo demoni di noi stessi.
FOBOS
martedì 23 dicembre 2008
Disteso sull'umido fiume, sespeso è il morto a galla.
Al centro del letto il suo pensiero vaga, gli occhi serrati al cielo notturno.
Riflette e si angoscia, nel desio di un onirica vita.
Sconsolato nel suo esistere, rimane il vivo a riva, aspettando il momento di un confronto mortale.
Trascinato verso la foce il morto a galla giunge al riva del vivo.
Un sussulto arde negli occhio del vivo che, con rapidità inattesa costruisce una diga.
Si guardano ammaliati, si fissano consapevoli.
Trasmutano il loro vivere.
Scivolando nei mondi opposti.
Così il morto a riva e il vivo a galla conversano dell'universo sotto le stelle di un nuovo cielo.
FOBOS
lunedì 22 dicembre 2008
Istrione
Io sono un istrione
ma la genialità è nata insieme a me
Nel teatro che vuoi
dove un altro cadrà io mi surclasserò.
Io sono un istrione
ma la teatralità scorre dentro di me
Quattro tavole in croce
e qualche spettatore
chi sono lo vedrai.
Lo vedrai.
In una stanza di tre muri
tengo il pubblico con me
sull'orlo di un abisso oscuro
col mio trac e coi miei tics.
E la commedia brillerà
del fuoco sacro acceso in me
E parlo e piango e riderò
del personaggio che vivrò.
Perdonatemi se con nessuno di voi
non ho niente in comune
Io sono un istrione
a cui la scena dà
la giusta dimensione.
La vita torna in me
ad ogni eco di scena che io sentirò
e ancora moriro
di gioia e di paura
quando il sipario sale
paura che potrò non ricordare più
la parte che so già
poi quando tocca a me
puntuale sono là
nel sogno sempre uguale.
Uguale.
Io sono un istrione
ed ho scelto oramai
la vita che farò
Procuratemi Voi sei repliche in città
e un successo farò.
Io sono un istrione e l'arte,
l'arte sola è la vita per me
Se mi date un teatro
e un ruolo adatto a me
il genio si vedrà .
Si vedrà .
Con il mio viso ben truccato
con la maschera che ho
sono enfatico e discreto
versi e prosa Vi dirò.
Con tenerezza o con furore
e mentre agli altri mentirò
fino a che sembri verità
fino a che io ci crederò.
Non è per vanità
quel che valgo lo so
e ad essere sincero
solo un vero istrione
è grande come me
ed io ne sono fiero.
ed io ne sono fiero.
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